Negozio in centro da ristrutturare con laboratorio

VERTOVA - VIA ALBERTONI: Nel cuore del centro storico, ampio negozio con retro e bagno, collegato a laboratorio a piano seminterrato da scala esclusiva e tromba per montacarichi; spazi ampi e gestibili per essere riconvertiti ad abitazione - box o a nuova attività commerciale.

Per maggiori informazioni

+39 035.77.30.50

Codice
VN004
Ripostiglio
Si
Categoria
Vendite
Box auto
No
Sottocategoria
Commerciali/Industriali
Bagni
2
Tipologia
Negozio
Piano
su più livelli
Regione
Lombardia
N° totale piani
2
Città
Vertova (BG)
Tipo di proprietà
Intera proprietà
Prezzo
59.000 €
Riscaldamento
Assente
Libero
Si
Area esterna
Nessuno
Superficie (m2)
135
Classe energetica
G
N° locali
4
EPi
216,98 kWh/m²anno

Villa di Serio

Posto all'imbocco della val Seriana dista circa 7 chilometri da Bergamo. Il comune fa parte della Comunità Montana della Val Seriana.

 

Mezzi pubblici di trasporto

E' ben servito dalla linea n°5 dell'ATB

 

Comuni confinanti e Distanze 

Alzano Lombardo           1,2 km

Scanzorosciate                1,5 km

Ranica                               1,8 km

Nembro                             3,2 km

Albino                                6,4 km

Gorle                                  3,2 km

BERGAMO                        6,0 km

 

Scuole

Scuola paritaria dell’infanzia Ss Innocenti

Scuola paritaria dell’infanzia Comm. Piero e Matilde Cavalli

Scuola statale primaria Villa di Serio

Scuola statale secondaria di primo grado S.M.S. F. Nullo

Istituto statale comprensivo  F. Nullo

 

Negozi

Ben servita di servizi e attività commerciali, gode anche dei servizi di due ipermercati quali Eurospin e Carrefour express

 

Cenni storici:

I primi segni della presenza umana sul territorio villese risalgono all'epoca preistorica: tra questi si segnalano resti legati allo sfruttamento ed alla lavorazione della selce, che dovrebbero risalire ad un periodo prossimo alla fase finale del paleolitico. Si trattava in ogni caso di insediamenti sporadici, tanto che il livello di antropizzazione rimase molto basso per parecchi secoli: i primi stanziamenti fissi di una certa consistenza risalirebbero invece al VI secolo a.C., quando in quest'area si stabilirono gli Orobi, popolazione di origine ligure dedita alla pastorizia, a cui si aggiunsero ed integrarono, a partire dal V secolo a.C., le popolazioni di ceppo celtico, tra cui i Galli Cenomani. Tuttavia la prima vera e propria opera di urbanizzazione fu opera dei Romani, che conquistarono la zona e la sottoposero a centuriazione, ovvero ad una suddivisione dei terreni a più proprietari, a partire dal I secolo d.C.. Questa opera assegnò appezzamenti più o meno vasti a coloni e veterani di guerra, di origine o acquisizione romana, i quali bonificarono i terreni al fine di poterli sfruttare per coltivazioni agricole ed allevamento di bestiame. Il villaggio si trovava discosto in direzione Nord rispetto a dove ora si sviluppa il centro storico, dal momento che era posto nella piccola valletta solcata dal torrente Capla. Questa era percorsa dalla strada denominata via Antiqua Valeria (così chiamata probabilmente dal nome del suo fondatore) che, tramite il passo del Cagnolo (un valico posto più a monte, nei pressi del monte del Roccolo), metteva in collegamento sia con la zona di Gorle, in cui era presente uno dei ponti più antichi della provincia, che con Scanzo e la val Cavallina, da cui poi si poteva accedere alla val Camonica. È quindi presumibile che il borgo, denominato Borgum Caplae e delimitato da due porte di accesso (denominate Caplae e Floris) fosse una sorta di avamposto a protezione della città di Bergamo, come testimoniato dalla presenza di una fortificazione fatta erigere in quei tempi sul colle sovrastante, che da allora viene appunto chiamato monte Bastia. Il periodo successivo alla dominazione romana vide la zona soggetta alle invasioni barbariche, con la popolazione costretta a rifugiarsi in postazioni più elevate su colli e propaggini circostanti, in quanto considerate più sicure dalle scorrerie, con conseguente abbandono dei centri abitati. Nel corso del VI secolo si verificò l'arrivo dei Longobardi, popolazione che si radicò notevolmente sul territorio, influenzando a lungo gli usi degli abitanti: si consideri infatti che il diritto longobardo rimase “de facto” attivo nelle consuetudini della popolazione fino al XV secolo. Nell'VIII secolo ai longobardi subentrarono i Franchi che, al contrario dei predecessori, rimasero estranei alla vita sociale e politica dei territori assoggettati, nei quali instaurarono un sistema feudale, inserito nell'ambito del Sacro Romano Impero. A tal riguardo nel 974 l'imperatore Ottone II investì Ambrogio I, Vescovo di Bergamo, del titolo di Signore delle terre della valle Seriana, sulle quali aveva giurisdizione in ambito civile, penale ed ecclesiastico. Nel frattempo il borgo andava via via ripopolandosi, sviluppandosi verso l'area alluvionale del fiume Serio, in quella che attualmente è chiamata via Locatelli. Ben presto comunque l'autorità vescovile cominciò a rivelarsi opprimente per i borghi che richiedevano una sempre maggiore autonomia: tra il XII ed il XIII secolo il borgo riuscì ad emanciparsi, redigendo quindi una serie di statuti ed ordinamenti ed ergendosi a comune autonomo posto sotto il controllo della città di Bergamo, che inserì Villa di Serio nella circoscrizione denominata “Facta della porta di Sant'Andrea”. Questa nuova condizione permise al comune di gestire in autonomia lo sfruttamento dei boschi e dei pascoli, di poter definire confini amministrativi e viabilità e di organizzare liberamente il culto. A questo si aggiunse anche l'utilizzo delle acque sia del fiume Serio che della roggia, oggi conosciuta con il nome di Borgogna, che permetteva di soddisfare i bisogni delle campagne della pianura bergamasca orientale. Sul finire dell'epoca medievale il paese cominciò ad assumere una fisionomia ben delineata, simile a quella attuale. Era fiorente l'industria della lana, ed erano presenti due chiese: quella di santo Stefano ed il santuario di santa Maria dei Campi. Tuttavia cominciarono a verificarsi attriti tra gli abitanti, divisi tra guelfi e ghibellini, che raggiunsero livelli di recrudescenza inauditi. Villa, così come gran parte dei centri vicini, venne a trovarsi tra i domini guelfi, tanto da essere vittima a più riprese degli attacchi ghibellini. Il nuovo secolo iniziò con le dispute per il controllo della zona tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia, con il paese decisamente schierato dalla parte dei veneti. La situazione si definì nel 1428, quando la Serenissima ebbe il sopravvento. Questa decise di eliminare tutte le fortificazioni, con le torri che furono utilizzate come abitazioni, dando il via ad un periodo di tranquillità in cui l'intera zona riprese a prosperare, anche grazie alla diminuzione della pressione fiscale ed alla maggiore autonomia. Venne ampliata la roggia Borgogna, ad opera del condottiero Bartolomeo Colleoni, si svilupparono ulteriormente i commerci e vi fu nuovo impulso per l'agricoltura, l'allevamento e la produzione della lana, situazione che favorì lo sviluppo della piccola imprenditoria tessile. Lo sviluppo proseguì anche nei successivi decenni, la quasi totalità degli abitanti svolgeva mansioni legate all'agricoltura, anche se cominciò a svilupparsi una nuova classe sociale benestante. L'abitato era composto da numerose contrade: da Nord verso Sud si trovavano Cima Villa, Barzaga, Molini, Castagna (conosciuta anche come contrada delle Torri), Ripa, Rasga, Riglesso, san Bernardino e Rillo. Il miglioramento delle condizioni di vita è facilmente intuibile dal fatto che molte persone dei paesi vicini cominciarono ad immigrare a Villa di Serio, creando malumori tra i residenti al punto che in un'assemblea comunale del XVIII secolo l'ordine del giorno fu incentrato sulla possibilità di far pagare una tassa ai nuovi arrivati. A livello politico il paese, fu assoggettata alla napoleonica Repubblica Cispadana. Questa nel 1809, nell'ambito di un'ampia opera di riorganizzazione delle realtà comunali, aggregò amministrativamente Villa di Serio alla città di Bergamo. Tuttavia nel 1816, in seguito al passaggio della zona all'austriaco Regno Lombardo-Veneto, il comune riacquisì la propria autonomia amministrativa. Grazie alla nuova condizione politica vennero intensificate nell'agricoltura le colture di vite e foraggi in collina e di grano e frumento al piano, con un enorme sviluppo della bachicoltura, mentre l'industria e l'artigianato videro lo sviluppo di nuove attività. Su tutte i magli ed i mulini lungo la roggia Borgogna, la nascita di due filande e la cava di pietre sul monte Bastia, proprio sulla linea di confine con Scanzo. Quest'ultima, fondata nel 1864 dall'ingegner Giuseppe Piccinelli, in breve si convertì in fabbrica di cemento, la prima in Italia, ampliandosi nel corso degli anni fino a diventare, dopo ulteriori fusioni ed acquisizioni, leader a livello nazionale con il nome di Italcementi. Momento importante fu quello tra il 1905 ed il 1915, quando venne costruito il ponte sul Serio che permetteva il collegamento con Alzano, fino a quel momento raggiungibile soltanto mediante una piccola passerella a pagamento.

 

Varie

l territorio di Villa di Serio offre numerose possibilità per chi volesse stare a contatto con la natura. Negli ultimi anni infatti si sono moltiplicate le iniziative per rivalorizzare gli spazi verdi presenti, che hanno permesso alla popolazione di ritornare a scoprire angoli suggestivi. In primo luogo lungo il corso del fiume Serio si è assistito sia alla costruzione della Ciclovia della Valle Seriana che alla costituzione del Parco del Serio Nord, due realtà strettamente connesse nei terreni alluvionali del fiume stesso, area che va dalle bocche di presa della roggia Borgogna al ponte che collega il paese con Alzano, fino alle distese nella zona sud-est del territorio comunale. In questo lembo di terra sono sorti numerosi spazi volti alla valorizzazione ambientale, tra cui parchi, percorsi didattici, un centro sportivo ed anche un'area in cui è possibile svolgere attività sportive quali skateboard e BMX, con relative apposite attrezzature. Inoltre nella zona dei colli si è assistito ad un grande intervento di ripristino dei sentieri e delle realtà naturalistiche, sfociate poi nella creazione di un Parco locale di interesse sovracomunale che comprende il monte Bastia ed il monte del Roccolo.  Di grande interesse, all'interno di quest'area, è il sentiero denominato "Carrezzola", identificato anche con il segnavia del CAI numero 509. Si tratta di un'antica mulattiera utilizzata fin dai secoli scorsi, che sale dall'abitato di Villa di Serio, percorre la val Capla e raggiunge il passo del Cagnolo, piccolo valico che permette il collegamento con Scanzorosciate, da cui poi percorre il crinale dei monti Bastia e del Roccolo. 

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